SISTEMAZIONE E L’ALLARGAMENTO DELLA S.S. 421 DEI LAGHI DI MOLVENO E TENNO” NEL TRATTO TRA S. LORENZO IN BANALE E NEMBIA DAL KM 27.200 AL KM 28.000.
Il progetto ha riguardato la sistemazione della SS 421 “dei Laghi di Molveno e Tenno” tra il km. 27+200 ed il km 28+000 nel tratto tra S. Lorenzo in Banale e Nembia.
Questa tratto, oltre a presentarsi particolarmente tortuoso, vede anche la presenza di frequenti cadute di massi ed il verificarsi di numerosi incidenti a causa del percorso che avviene in gran parte in adiacenza alla parete rocciosa.
Le opere sono iniziate in data 13/07/2004, secondo il progetto esecutivo redatto del Servizio Opere Stradali della P.A.T., e comprendono un tratto di strada che va dal km 27+900 presso S. Lorenzo in Banale al km 29+200 per complessivi 1174,34 metri.
Il nuovo tracciato è risultato così definito.
Procedendo da sud verso nord, il tracciato inizia con un tratto in rilevato di un centinaio di metri in una piana prativa; segue quindi l’attraversamento di un dosso roccioso, realizzato mediante una trincea profonda una decina di metri e lunga circa 50 metri.
Ad essa fa seguito un viadotto di luce pari a 33 metri necessario per attraversare una vallecola di un torrente denominato “Rio del Molino”.
Vi è poi un secondo attraversamento di un dosso roccioso, con una sezione in trincea molto profonda (sino a più di 20 m) e lunga un centinaio di metri.
Inizia quindi il tratto in galleria lunga circa 700 metri denominata “galleria Moline”, con sezione utile alta non meno di 4,80 metri sul ciglio banchina e larga 7,50 metri, dotata di due marciapiedi di emergenza da 1.05 metri, resasi necessaria per superare tutta la zona di parete rocciosa che il tracciato esistente supera attualmente con sezioni in cengia e con 3 gallerie.
Dopo circa 270 metri dall’imbocco della galleria principale è stata prevista anche la realizzazione di una “galleria di fuga” la quale, con un tracciato di circa 40 metri e sezione di circa 4x4 metri, conduce alla strada preesistente in un tratto all’aperto dove esiste anche una piccola piazzola.
Una piazzola per sosta di emergenza (lunga 24 metri) è stata prevista in corrispondenza della succitata “galleria di fuga” che si innesta nella corsia nord della galleria principale; un’analoga piazzola è stata poi prevista circa a due terzi del tracciato, sulla corsia sud della galleria.
Dopo lo sbocco della galleria verso Molveno, segue infine un tratto, lungo poco più di 100 metri, di raccordo con l’attuale tracciato della SS 421; esso risulta protetto verso monte, da una berlinese e verso valle da un muro alto fino a 4,80 metri.
Nel corso dell’esecuzione delle opere si sono succedute alcune varianti migliorative i cui tratti principali vengono così riassunti:
- miglioramento e prolungamento di circa 80 metri del tracciato stradale in galleria, sia per l’eliminazione della curva presente all’imbocco sud di raggio ridotto, sia per l’aumento del raggio dell’altra curva presente all’interno della galleria;
- ricerca di una maggiore distanza tra l’asse della galleria da realizzare e la parete rocciosa prospiciente la S.S. 421 in quanto l’ammasso roccioso si presenta notevolmente fratturato;
- sezione di scavo appena più grande rispetto a quella di progetto, in modo da garantire una maggiore larghezza alla carreggiata con sagoma progettuale che da una di larghezza pari a 7.00 metri compreso le banchine, passa a totali 7.50 metri;
- formazione di una piastra strutturale in corrispondenza della seconda trincea e di una paratia tirantata in corrispondenza della prima trincea in quanto, per l’inconsistenza della roccia, le pendenze definite per le scarpate non sono risultate sufficienti alla conservazione della sezione di progetto;
- opere di consolidamento in destra progressiva in corrispondenza dell’imbocco nord con formazione di pali di piccolo diametro per stabilizzare il fronte di scavo durante la costruzione del muro di sostegno;
- Esecuzione in corrispondenza del “rio dei Molini” di un impalcato alleggerito in c.a. gettato in opera su tre campate, poggiante su due pile intermedie in c.a., a sezione rettangolare piena, e su due cordoli di testata finali, in sostituzione di tre travi prefabbricate a V di lunghezza variabile, in seguito alle difficoltà geologiche riscontrate nei siti delle due spalle del ponte ed in particolare sulla spalla “A”.